PAPA ODDONE COLONNA (MARTINO V)

Nasce a Genazzano (Roma) nel 1368 come Oddone, o Ottone, Colonna. Sale al soglio pontificio nell'ambito del Concilio di Costanza l'11 novembre 1417, ponendo fine allo scisma d'Occidente. A Brescia incontra, oltre a Pandolfo III, l'arcidiacono Pandolfo, Malatesta I di Pesaro e Carlo Malatesta, Signore di Rimini, con la moglie Elisabetta Gonzaga [Montanari A., Cleofe, una sposa per Bisanzio, p. 20].

Becchetti indica che il papa arriva a Brescia il 27 ottobre 1418 e vi rimane fino alla fine dell'anno. Per lo storico del '500 Elia Caprioli arriva invece il 21 ottobre e rimane soltanto tre giorni (lo conferma anche, tra gli altri, Massimo Zaggia in: Chittolini-Conti-Covini (eds.), Nell'età di Pandolfo Malatesta […], Morcelliana, Brescia, 2012, p. 111), durante i quali si ricorda la benedizione ai cittadini con remissione dei peccati "dal poggiolo del Palazzo Grande che sporta sulla piazza" [Caprioli Elia, Dell'istorie della città di Brescia, Libro IX, riedizione del 1744, p. 150]. Per l'Odorici arriva il 17 ottobre e rimane tre giorni, donando ai bresciani un suo stendardo [Odorici Federico, Storie bresciane dai primi tempi sino all'età nostra, Vol. VII, Editore Gilberti, Brescia, 1857, pag. 303]. Negli atti del convegno su Martino V del 1992 (op. cit. più avanti), a pag. 394, si dice che il papa ha un "lungo soggiorno a Mantova, protrattosi dal 24 ottobre 1418 al 6 febbraio 1419" senza citare mai Brescia, da dove proveniva nel suo lento viaggio verso Roma [la fonte dichiarata in note è: Amadei Federigo, Cronaca universale della città di Mantova, I, Mantova, 1954, pp. 741-743].

Il suo arrivo nel bresciano avviene dapprima a Chiari, dove una lapide in Santa Maria (posta nel 1923) ricorda così l'avvenimento: il giorno 20 ottobre 1418, il papa Martino V, di ritorno dal Concilio di Costanza, accompagnato da undici cardinali, entrava in Chiari accolto da Pandolfo e Carlo Malatesta in mezzo al popolo esultante e concedeva l'indulgenza a chiunque visitasse questa chiesa e offrisse un obolo per il suo restauro". È inoltre presente in archivio a Chiari la bolla papale, datata 20 ottobre 1418, in favore dei devoti alla Madonna, riguardante soprattutto la festività dell'Annunciazione di Maria [Rivetti Don Luigi, La Scuola del Santo Rosario e la Chiesa di Santa Maria Maggiore di Chiari, estratto dal periodico Brixia Sacra, Scuola Tip. Artigianelli, Pavia, 1921, Appendice, pp. 143/145].

Pandolfo III lo riceve quindi a Chiari, insieme al fratello Carlo, per poi condurlo a Brescia, dove gli viene consegnato un quadro che ha fatto dipingere appositamente a Gentile da Fabriano (oppure, ma è meno probabile, glielo consegna a Mantova). Il passaggio del papa a Brescia pare fondamentale per il suo rapporto con il più grande pittore dell'epoca, qui incontrato nella cappella di Pandolfo, ad opera quasi terminata. Gentile raggiungerà poi il pontefice a Firenze, nel 1419, su sua richiesta, e lo seguirà a Roma nel 1420, producendo continui capolavori, per lo più oggi perduti [confermato, senza citare né Brescia né i Malatesti, in: Maria Chiabò, Giusi D'Alessandro, Paola Piacentini, Concetta Ranieri, Alle origini della nuova Roma Martino V (1417-1431) atti del convegno, Roma, 2-5 marzo 1992, pp. 47, 56, 57, 58, 405, 406, 410, 411].

Non è da escludere che a Brescia (o Mantova) si siano gettate le basi di quel tentativo, da parte del papa, di avvicinare la Chiesa Cattolica alla scismatica di Costantinopoli attraverso il matrimonio tra Cleofe Malatesta e Teodoro Paleologo (nozze avvenute il 19 gennaio 1421) [è dello stesso parere Antonio Montanari sul sito riministoria di digilander.libero.it]. Non è da escludere nemmeno che dietro questa operazione ci sia il solito stratega Carlo Malatesta… Dopo la morte di Pandolfo III, è Martino V a legittimare i suoi figli su richiesta del fratello Carlo (con incontro in Roma e versamento di una certa somma), consentendo loro di diventarne eredi. In caso contrario, la Signoria (almeno di quel ramo riminese) si sarebbe probabilmente chiusa con la morte di Carlo, privo di eredi. Morto a Roma il 20 febbraio 1431, la sua lastra tombale, forse opera di Donatello, è visibile in San Giovanni in Laterano.

Papa Martino V

Papa Oddone Colonna, Martino V, in una medaglia del XVII secolo.