ANTONIA DA BARIGNANO

Nasce a Brescia nel 1399 (proprio l'anno del pellegrinaggio di Pandolfo III in Terra Santa), figlia di Giacomino da Barignano (detto Bergamasco), antenato dell'odierna famiglia nobile Bargnani, e da Giacomina Celeri. Il dubbio che sia nata nella zona di Lovere (conquistato nel 1410), sulla sponda bergamasca del Lago d'Iseo, prima dell'immigrazione a Brescia della sua famiglia, è plausibile ma non supportato da tracce archivistiche. Forse la sua casa bresciana è quella in via Musei n. 42-44, o in via Veronica Gambara n. 9 [Lechi Fausto, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Edizioni di Storia Bresciana, Brescia, 1974, pp. 131, 132, 151, 153].

Non è di questa opinione il discendente Alberto Bargnani che indica varie case di loro proprietà nello stesso quartiere di Cittadella Vecchia. In particolare, secondo lui, quella al numero civico 44 era, nel 1421, di Bettino Bargnani, che appartiene ad un ramo diverso da quello di Antonia. Nella vita del signor Pandolfo entra dal 1416, soppiantando Allegra de Mori. Non verrà mai sposata, ma darà a Pandolfo III i figli Sigismondo Pandolfo, nel 1417, e Domenico Novello, nel 1418. Viene ricordata nella corte come donna di gran temperamento, che si comporta in modo autorevole [Delucca Oreste, Sigismondo Pandolfo Malatesta controverso eroe, Bookstones, Rimini, 2016, pag. 7].

Nel 1421 lascia la città seguendo il compagno e i figli nel loro nuovo destino romagnolo, accompagnata anche dai suoi quattro fratelli maschi [vicende di famiglia ricostruite dal discendente Alberto Bargnani, con dovizia di particolari, fonti archivistiche e bibliografiche, tuttavia non pubblicate]. Nel 1460 compare come "prefata domina" di una casa con loggia posta in località Tomba di Bellaria, ch'era un castello dei Malatesta, già indicato nel 1366 come proprietà di Galeotto (padre di Pandolfo III). mentre altri suoi fratelli, che l'avevano seguita in Romagna, fanno rientro a Brescia. Lo storico Oreste Delucca conferma, indicando anche che della sua tomba non è rimasta traccia nella chiesa di Sant'Agostino, avendo questa subito ristrutturazioni, soprattutto con la cancellazione delle cappelle laterali, fra le quali una era dedicata alla famiglia Bargnani.

Nel 1462, per conto del papa, le truppe di Federico da Montefeltro occupano il castello. I territori malatestiani passano sotto il vicariato di Sant'Arcangelo. Nel 1465 vengono descritti i possedimenti all'interno di Tomba di Bellaria, un tempo appartenuti ad Antonia che, a quanto pare, non abita più lì [come riportato in: geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli]. Vi è rimasta certamente fino al 20 novembre 1465, se è vero che nella sua casa di Bellaria va a morire il figlio Novello. Verosimilmente, segue il corpo del figlio a Cesena per la sepoltura in San Francesco. Quando Roberto, nel 1471 riconquista il castello di Tomba, per Antonia siamo ormai alla fine. Ultima dei "bresciani", muore il 20 maggio 1471 e viene sepolta nella chiesa di San Giovanni Evangelista in Rimini (oggi Sant'Agostino). Alberto Bargnani ipotizza una sua sepoltura accanto al fratello Tomaso,

Antonia da Barignano

In assenza di immagini di Antonia: testina femminile che regge lo stesso costolone del presunto Pandolfo III, sotto la loggia della Curia Nova di Palazzo Broletto (all'epoca della costruzione Antonia non era a corte).